Per gli amanti della cheesecake esiste una meta imprescindibile: è Junior’s, a Brooklyn, una delle insegne più note al mondo per assaggiare la tradizionale cheesecake Newyorkese.
Ma vi siete mai chiesti perché bisogna specificare “newyorkese”? E siete certi che l’origine di questo dessert, noto in tutto il globo terraqueo, sia proprio la Grande Mela?
Proviamo a rispondervi a queste domande fornendovi anche qualche spunto per la vostra carta dei dolci (e sì, spoiler, vi suggeriamo proprio di non trascurare la cheesecake).
Che storia!
Qualche settimana fa usciva questo interessante articolo del Gambero Rosso che ripercorre le origini della cheesecake, sottolineando come forme ‘primitive’ di questo dessert esistessero già nell’Antica Grecia. Pare che già nel 776 a.C. una preparazione simile – a base di formaggio, miele e farina, pestati insieme e cotti su una piastra di terracotta – fosse infatti assunta dagli sportivi come fonte di energia per disputare i giochi olimpici. Potrebbe sembrare una forzatura (come accade spesso quando si cerca di ripercorre le origini di alcune ricette andando a ritroso nel tempo), sta di fatto che si ritrovano tracce di dolci simili anche in atre epoche storie più recenti, a cominciare dal Medioevo, in particolare in Inghilterra, Germania e Polonia.
La sua consacrazione vera e propria è però avvenuta negli Stati Uniti. Alcuni secoli dopo, nel 1872, a New York, il casaro William Lawrence inventò la Philadelphia, la nota crema di formaggio. A partire da questo prodotto, una sessantina di anni più tardi, alcuni fornai della metropoli idearono la New York Cheesecake. Quest’ultima è esattamente come la consociamo noi: un ripieno denso e morbido e una crosta, alla base, di biscotti a base di farina integrale. Tuttavia non dimentichiamo che al mondo esistono tantissime varianti: la cheesecake giapponese, la plattekaastaart belga, tarte au fromage blanc in francia… da qui la necessità di specificare quando è newyorkese.
Perché inserirla nella carta dei dessert
Ora rispondiamo a tutti quelli che potrebbero domandarci “perché dovrei inserire un prodotto che non appartiene alla mia cultura gastronomica?”
Abbiamo non una, bensì due risposte.
La prima riguarda la globalizzazione: oggi dobbiamo fare i conti con nuovi prodotti che entrano ed escono dalle nostre tradizioni. Accoglierli non significa eliminare le proprie radici, tutt’altro! Significa saper diversificare la proposta pur mantenendo in piedi le proprie origini e i propri sapori, oppure svilupparne di nuovi. Introdurre un dessert di fama mondiale come la cheesecake non implica l’eliminazione di cannoli, gelè, cassate e biancomangiare. Significa offrire un’alternativa.
L’altra risposta al motivo per cui dovreste provare a inserirla in menu riguarda l’interesse per i flussi turistici, visto che oggi il pubblico straniero è in forte aumento nel nostro Paese.
Ci verrebbe da criticare un americano che ordina una cheesecake in Italia ma quante volte ci rechiamo all’estero ordiniamo, per esempio, un tiramisù o un’altra pietanza italiana?
Il turista o viaggiatore ha quasi sempre il desiderio di esplorare nuove culture gastronomiche, nuovi pietanze, ma a volte – e nell’arco di una vacanza è comprensibile – potrebbe volersi rifugiare in un dessert che conosce (e, perché no, magari provare una versione rivisitata con prodotti locali).
Il preparato Debic per la Cheesecake
Alla luce di ciò vi proponiamo un preparato Debic per la Cheesecake che potrete utilizzare a vostro piacimento, anche combinandolo a materie prime locali come confetture di agrumi e molto altro. Si tratta di un preparato da montare, pronto all’uso, contenente tutti gli ingredienti per una cheesecake non cotta.
Preparazione del prodotto