Nella mappa estremamente variegata delle ricette e preparazioni tradizionali italiane ci sono anche tantissimi dolci, tra cui quelli delle festività. Non possiamo, visto il periodo, non parlarvi dei dolci tipici del Carnevale diffusi con tantissime varianti e altrettanti nomi su tutto il nostro Paese. Vediamo quali sono quelli a cui, per tradizione e territorialità, siamo più legati.
Le chiacchere
L’esempio più lampante della diversificazione dolciaria carnevalesca italiana sta nelle chiacchere, una semplice preparazione a base di farina, zucchero e uova, da cuocere nell’olio bollente o al forno. Sono diffuse in tutta Italia, ma preparazione e nome variano di regione in regione, a volte di città in città. Sono chiamate crostoli in Trentino, sfrappole a Bologna, cenci in Toscana, bugie in Liguria e chiacchiere nella nostra Sicilia. Le origini di questo dolce risalgono agli antichi romani, i quali erano soliti preparare dolci fritti (chiamati “frictilia”) in occasione delle feste saturnali (festività comparabile all’odierno Carnevale). La facilità di preparazione permetteva di cuocerne grandi quantità da servire all’intera folla.
Ma a Carnevale siamo soliti consumare altri due dolci più legati alla nostra tradizione, ovvero le sfinci e la ‘mpagnuccata.
Le sfinci siciliane
Partiamo dalle sfinci, delle squisite frittelle dolci dalla pasta estremamente soffice. Anche in questo caso si tratta di una preparazione semplice, che prevede l’utilizzo di pochi e poveri ingredienti.
Esistono diverse ricette sulle “sfinci”, in molti aggiungono le patate bollite nell’impasto, mentre altri, una volta fritte, le farciscono con la ricotta zuccherata e le scaglie di cioccolato fondente. La sofficità è una caratteristica talmente evidente che in Sicilia si è diffusa l’espressione “Morbido come una sfingia”. Sfincia, infatti, deriva dal latino “spongia” (o dall’arabo “isfanǧ”, cioè “spugna”) che richiama l’aspetto circolare imperfetto e la morbidezza di questo dolce.
La ‘mpagnuccata
Nelle nostre zone siamo molto legati anche all’mpagnuccata, unavariante ragusana dei classici struffoli o pignolata (ma esistono moltissimi nomi dialettali locali in ogni regione d’Italia). Si tratta di palline di pasta all’uovo passate nel miele e servite a mucchietti su foglie di limone. A Ragusa città la mpagnuccata viene fatta cuocere direttamente nel miele, mentre nel resto della provincia viene prima fritta.