Un prodotto orientale che ha stimolato la creatività
Prima di tutto: cos’è la pasta kataifi?
Si tratta di una sorta di sfoglia croccantissima e sottilissima.
Come saprete, non è un prodotto che appartiene alla nostra cultura culinaria. Dunque dobbiamo chiederci: da dove proviene?
Si tratta di una versione originale della pasta fillo, una preparazione nata in Medio Oriente, o forse in Grecia e nell’area balcanica. Viene anche denominata kadaif, knafeh o konafah ed è utilizzata, ancora oggi, soprattutto per comporre dolci a base di formaggio, miele e frutta secca.
La pasta fillo e la kataifi si differenziano essenzialmente per l’aspetto: la prima viene prodotta in fogli, la seconda in sottilissimi spaghettini o capelli d’angelo. La pasta kataifi si presenta con una forma curiosa insomma, appetitosa. La ricetta per la preparazione, invece, è praticamente uguale alla pasta fillo: acqua, farina, olio e aceto sono gli ingredienti base, con eventuali varianti.
Come utilizzarla
Perché la pasta kataifi ha attecchito così bene nelle cucine moderne e contemporanee?
Il motivo principale è senz’altro legato all’estetica: utilizzando la pasta kataifi (correttamente, la doratura è importantissima) si rende il piatto estremamente invitante e attraente.
Il secondo motivo riguarda la texture, la consistenza. La pasta kataifi rende il piatto croccante, ma con caratteristiche diverse rispetto ad una panatura classica.
Il sapore conferito dalla kataifi è delicato. Potete proporla con il pesce, per esempio preparando un gambero in crosta, oppure del tonno. Ma c’è da sbizzarrrirsi, per esempio con le verdure!
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